Ciocca calpesta la lettera di bocciatura della manovra. Dura reazione Moscovici

Ciocca calpesta la lettera di bocciatura della manovra. Dura reazione Moscovici

L’eurodeputato leghista Angelo Ciocca si è tolto una scarpa ed ha calpestato la lettera con cui la Commissione europea ha bocciato la manovra fiscale italiana. E’ successo ieri al termine della conferenza stampa sulla bocciatura della manovra da parte della Commissione UE.

Ciocca è noto per il suo modo teatrale di dire la sua. Come quando portò un asino davanti alla Regione per protestare contro il referendum renziano dicendo “Ci volevano trasformare in somari” o come quando ha effettuato un contro-sbarco in Libia portando dei disoccupati per dimostrare che non c’è nessuna convenienza a sbarcare in Italia.

E ieri il gesto eclatante e fortemente criticato in primis da Moscovici. Il presidente della Commissione europea lo ha definito “provocatore e fascista”. Inizialmente non si era nemmeno accorto del gesto e credeva si trattasse di un suo collaboratore. Per Ciocca questo è sintomo del fatto che Moscovici non sa con chi lavora.

Ciocca calpesta la lettera di bocciatura della manovra. Dura reazione Moscovici

Angelo Ciocca tuttavia non ha trovato l’appoggio pieno nemmeno di Salvini. Il vicepresidente del Consiglio, infatti, ha mantenuto un profilo più basso, dissociandosi dalle provocazioni. Il leader del Carroccio ha sottolineato come la Lega non sia interessata a uscire dall’Europa. Vuole solo che l’Europa lasci che gli italiani lavorino.

Ma l’eurodeputato leghista non si è assolutamente pentito del gesto compiuto ieri. Nonostante non abbia l’appoggio di Salvini difende la sua posizione. In particolare si giustifica dicendo che non sopportava di sentire Moscovici che durante la conferenza stampa ha parlato dei 6 milioni di disoccupati francesi senza pensare ai 5 milioni in Italia. E quando durante la conferenza stampa i giornalisti hanno iniziato a fare le domande più scomode sulla bocciatura della manovra italiana Moscovici ha tagliato corto dichiarandola conclusa.

Ciocca dice: “Mi è venuto il sangue alla testa”. Angelo Ciocca continua sicuro delle sue azioni. Intanto Moscovici avverte preoccupato che c’è del “fascismo” nell’aria.

Foto Il Messaggero

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